domenica 27 gennaio 2013

La Shoah per non dimenticare...

tratto da http://primocircolodidattico-vicoequense.blogspot.it/2011/01/la-shoah-27-gennaio-il-giorno-della.html

mercoledì 23 gennaio 2013

Io sono la Bibbia

Leggi il racconto, poi rispondi alle domande del quiz.

Sapete chi sono io? Sono il libro più letto del mondo. Il libro tradotto in tutte le lingue. Il libro più conosciuto. Sono la Bibbia. Io sono un libro "speciale", il mio nome stesso lo dice. La parola bibbia viene dal greco e significa "i libri". Infatti, io sono una raccolta di tanti libri. Non sono nata dall'idea di un solo autore, non sono stata scritta in uno o due anni. La mia è una lunga storia.
Se mi sfogli scopri che ho due parti. Nella prima racconto il cammino di un popolo, Israele, con il suo Dio. Nella seconda parte parlo invece di Gesù, degli uomini che credettero in lui e formarono la sua Chiesa. Devi sapere però che sono stati necessari molti anni prima che io venissi scritta: durante lungo tempo, infatti, io sono stata narrata a voce. A sera, intorno ai fuochi delle carovane o delle tende piantate nel deserto (gli Israeliti erano un popolo nomade), gli uomini raccontavano dei grandi personaggi del loro popolo: Abramo, Giacobbe, Mosè. Poi raccontarono di Re Davide e di altri re e dei profeti che parlavano in nome di Dio.
Tutti questi racconti furono poco a poco scritti su rotoli di pergamena e su fogli di papiro... così io cominciai ad assumere la forma di un libro!
Nelle mie pagine trovi: canti, preghiere, proverbi, lettere, parabole. Ma il mio personaggio più importante è Dio: anzi, per gli ebrei e per i cristiani, Dio stesso è il mio vero autore.


Conosciamo il nostro Libro Sacro: la Bibbia


La Bibbia, il libro dei libri, non nasce come il titolo di un'opera specifica, in greco ta biblìa e significa semplicemente "i libri". 

Storia del testo
I testi più antichi della Bibbia risalgono al tredicesimo secolo a. C. ma quelli arrivati fino a noi sono molto più recenti perché, data l'importanza di quest'opera, essa è stata sempre oggetto di tante attenzioni e quindi sempre letta, studiata, copiata e conservata con particolare cura. Questo straordinario libro c'è stato tramandato dagli antichi studiosi in diverse migliaia di rotoli di papiro (in latino volumen) e di codici (in latinocodex, fogli di pergamena raccolti insieme come un quaderno) oppure in piccoli frammenti.

Le lingue della Bibbia
I testi della Bibbia arrivati fino a noi sono scritti in due lingue:
Ebraico. Nell'antica lingua degli ebrei sono scritti ben 39 (dei 46) libri dell'Antico Testamento. Alcuni brani, invece, sono scritti in aramaico, una lingua popolare che sostituì l'ebraico dal sesto secolo a. C.
Greco. Quello popolare (Koinè) parlato nel mondo greco-romano nel periodo in cui visse Gesù. Sono scritti in questa lingua gli ultimi scritti dell'AT (Sapienza, Siracide, alcuni brani di Ester e di Daniele) e tutto il Nuovo Testamento.

LA BIBBIA, PER GLI EBREI ED I CRISTIANI È LA PAROLA DI DIO, RIVELATA DA LUI STESSO PER SVELARE ALL'UOMO IL SUO DISEGNO DI SALVEZZA PER TUTTI

Il canone cristiano 
(o elenco ufficiale dei libri della Bibbia)

La Chiesa, per garantire gli insegnamenti del Maestro in ogni luogo e in ogni tempo, ha stabilito un elenco di 73 libri che insieme compongono la Bibbia cristiana. Questo elenco chiamato canone biblico è stato confermato definitivamente nel Concilio di Trento (1546) ma esiste nella Chiesa fin dalle sue origini. L'esistenza del canone fa sì che nulla non potrà mai essere tolto o aggiunto dalla Bibbia perché essa così com'è rappresenta tutto ciò che Dio ha rivelato con la sua Parola.




Antico Testamento (o Antica Alleanza) raccoglie 46 libri
Pentateuco(per gli ebrei è la Torah)Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio.
Libri storici(per gli ebrei sono i Profeti anteriori)Giosuè, Giudici, Rut, I libro di Samuele, II libro di Samuele, I libro dei Re, II libro dei Re, I libro delle Cronache, II libro delle Cronache, Esdra, Neemia, Tobia, Giuditta, Ester, I libro dei Maccabei, II libro dei Maccabei.
Libri profetici(per gli ebrei sono i Profeti posteriori)Isaia, Geremia, Lamentazioni, Baruc, Ezechiele, Daniele, Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia.
Libri sapienziali(per gli ebrei sono gli Scritti)Giobbe, Salmi, Proverbi, Qohelet (o Ecclesiaste), Cantico dei Cantici, Sapienza, Siracide (o Ecclesiastico).


Nuovo Testamento (o Nuova Alleanza) raccoglie 27 libri
Scritti storico-narrativiVangelo di Matteo, di Marco, di Luca, di Giovanni; Atti degli Apostoli
Scritti didattici o apostoliciLettera ai Romani, I Lettera ai Corinzi, II Lettera ai Corinzi, Lettera ai Galati, Lettera agli Efesini, Lettera ai Filippesi, Lettera ai Colossesi, I Lettera ai Tessalonicesi, II Lettera ai Tessalonicesi, I Lettera a Timoteo, II Lettera a Timoteo, Lettera a Tito, Lettera a Filemone, Lettera agli Ebrei.
Lettere cattolicheLettera di Giacomo, I Lettera di Pietro, II Lettera di Pietro, I Lettera di Giovanni, II Lettera di Giovanni, III Lettera di Giovanni, Lettera di Giuda.
Scritto profetico-apostolicoApocalisse

Tratto da: http://utenti.romascuola.net/religionando/bibbia.htm

Giochiamo a: Chi vuole essere Milionario - Natale

giovedì 17 gennaio 2013

LA CURIOSITA' DI RAFFA

C'era una volta Raffa "la giraffa dal collo lungo", molto più lungo di quello delle sue amiche, perché era molto curiosa: voleva toccare la luna. Ogni giorno provava ad allungarsi un po', ma la luna sembrava essere sempre più lontana.
Un mattino si alzò molto presto e decise di cambiare strategia. Le venne un'idea geniale: "Forse qualcuno prima di me si sarà riuscito ad arrivare alla luna e di sicuro avrà poi raccontato questa avventura in un libro. Proverò a cercare". Si mise subito al lavoro: preparò uno zainetto con la merenda, un paio d'occhiali per vedere meglio e qualche foglio per gli appunti... poi partì alla volta della biblioteca.
Pensò tra sé e sé: "Non me ne andrò da qui finché non troverò quello che mi serve, a costo di dormire qui tutta la notte!".
Raffa entrò nel salone della biblioteca e con il suo super collo controllò subito gli scaffali più alti; Poi Ugo, il canguro bibliotecario, vedendola così indaffarata decise di aiutarla. Cominciò a saltare qua e là in cerca di qualcosa di interessante e ad un certo punto esclamò: "Wow! Eccolo qui il libro che fa al caso nostro: Raffa, guarda, si chiama Bibbia!".
"Bibbia è una parola nuova, vediamo: che meraviglia!".
La Bibbia è un libro speciale fatto da tanti libri... 1, 2, 3... 27, 73! Sono tutti diversi: alcuni sono più corti, altri più lunghi e tutti raccontano storie molto interessanti. Quanti personaggi da scoprire e quante cose da imparare.
La Bibbia è divisa in due parti: Antico Testamento e Nuovo Testamento... beh, partiamo dall'inizio.
L'Antico Testamento comincia col libro della Genesi, che racconta la storia della creazione, è il racconto di come è iniziato il mondo. "Guarda, Ugo! Parla anche di noi... in questo racconto ci siamo proprio tutti: sole, luna, stelle, alberi, fiori, animali e bambini. Sono proprio emozionata perché ho scoperto che la luna, che mi piace tanto, è un dono grande di Dio, l'ha fatta brillare in cielo per illuminarci la notte, quando il sole si riposa. Ora non mi interessa più toccarla perché ho capito che la cosa più importante è la sua luce! Che bella idea ha avuto Dio, dobbiamo proprio ringraziarlo. Il libro della Bibbia mi piace proprio tanto perché mi assomiglia, è fatto di tanti bellissimi libri proprio come il mio manto è fatto da tante bellissime macchie. Grazie, Ugo! Io continuo a leggere".

Tratto dalla rivista "L'ora di Religione", Elledici, Ottobre 2012.

COMPITO: Leggi il racconto e commenta rispondendo alle domande.
1. Qual è la morale del racconto?
2. Di chi e di che cosa parla la storia?
3. Che cos'è e com'è fatta la Bibbia?
4. E' facile capire la Bibbia? Perché?

BUON LAVORO!!!

venerdì 4 gennaio 2013

L'EPIFANIA


La Befana si festeggia il giorno dell'Epifania, il 6 gennaio. L'Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco che significa rivelazione. È, infatti, in questo giorno che Gesù bambino si rivelò come figlio di Dio ai tre Magi. Ma, chi erano costoro? Erano Baldassarre, Melchiorre e Gaspare, tre sapienti che provenivano dalle lontane terre d'Oriente. Si erano messi in cammino guidati da un astro splendente, una stella cometa, che mai prima aveva fatto apparizione nel cielo. Lo studio di questo insolito fenomeno li aveva avvisati che qualcosa di realmente grande stava per accadere. Così avevano consultato molti libri e in uno di essi trovarono questa profezia:
"Nascerà da umile dimora un bambino che diverrà il Salvatore del mondo, il Re dei re! Al suo apparire ci saranno schiere di angeli ad accoglierlo sulla terra e si verificheranno cose mai viste prima". Così i tre uomini avevano deciso di seguire la singolare stella per rendere omaggio a quel bambino salvifico. Portavano con sé tre doni simbolici: l'oro, l'incenso e la mirra. L'oro perché era il dono che veniva riservato ai sovrani; l'incenso perché era bruciato solo in onore delle divinità; la mirra che in antichità veniva utilizzata durante le cerimonie funebri e che sarebbe divenuta il simbolo della futura resurrezione di Cristo, il Re che trionfò sulla morte. Dopo un lungo cammino, i tre uomini giunsero alla città di Gerusalemme. Su una collina, circondato da una folta selva, stava un castello austero e buio. «Ecco,  si dissero è qui che troveremo il figlio di Dio. Un re del suo rango non può che essere nato in un castello e a paragone della sua importanza, ogni dimora è umile, anche questa fortezza turrita!» Li accolse invece un sovrano molto cerimonioso e dal cuore feroce come quello dei lupi selvatici: si chiamava Erode. Costui stette ad ascoltare la storia dei tre saggi e quindi rispose: «Non saprei proprio come aiutarvi! lo non ho figli e non c'è altro sovrano qui attorno.

 lo sono il Signore di queste terre! Ma se è vero che è nato questo bambino regale, dopo averlo trovato, venite a riferirmi dov'è, così che anch'io lo possa adorare!». In realtà l'astuto Erode voleva eliminare l'eventuale concorrente. I Magi partirono subito da quel castello, perché la cattiveria che si respirava tra le sue mura aveva quasi ghiacciato loro il sangue nelle vene. Dopo alcuni giorni di ricerca, sotto la guida della magica stella, giunsero infine in un villaggio, il più piccolo e il più umile della terra di Giuda. Fu proprio lì che l'astro si mise a splendere intensamente come mai l'avevano visto durante la loro osservazione: sembrava indicare un luogo appartato In piena campagna. In una stalla, esposto alle correnti della notte, trovarono un bambino che era nato da poco. Era accudito dal padre, Giuseppe, e da Maria, la madre più dolce e bella che fosse mai capitato loro di incontrare. Vedendo l'amore e la concordia che regnava in quella povera famiglia, nonostante gli stenti e le ristrettezze, i Magi compresero di aver trovato ciò che cercavano e deposero ai piedi della mangiatoia, in cui era stato adagiato il piccolo, i loro doni preziosi. Quindi se ne andarono contenti di avere reso omaggio per primi al Salvatore del mondo.


Una voce nel cuore, però, non fece loro ripercorrere la strada dell'andata: avevano, infatti, compreso le intenzioni malvagie di Erode e non avrebbero assolutamente svelato a quell'uomo dove trovare il piccolo Gesù. Erode, non vedendo tornare i tre saggi, comprese di essere stato scoperto nel suo terribile piano. Deciso a eliminare qualsiasi concorrente, qualsiasi fanciullo potesse rivelarsi pericoloso per il suo potere, chiamò il capo delle guardie e gli ordinò di ammazzare tutti i bambini della regione che non avessero compiuto i 3 anni di età. Quella stessa notte Giuseppe venne avvertito in sogno da un angelo del Signore: «Giuseppe, slega l'asino e porta in salvo Maria e il tuo bambino! Fra poco giungeranno le truppe di Erode e, se vi trovano nel territorio di Giuda, uccideranno Gesù!».

Giuseppe si svegliò di soprassalto e, in piena notte, si mise a preparare il necessario per fuggire immediatamente. Si sarebbe diretto verso l'Egitto, dove poteva trovare lavoro come falegname. I pastori, che anche di notte vegliavano sui loro greggi, videro la povera famiglia fuggire di tutta fretta. Comprendendo il pericolo che rendeva veloci i loro passi, accesero dei grandi fuochi lungo tutta la strada per illuminare il cammino all'asinello ed evitare che si fermasse. Per questo, ancor oggi, ogni anno il 6 gennaio, si accendono per le piazze e per le campagne dei falò, per ricordare quella notte.