Lunedì 27 Gennaio si celebra la Giornata della Memoria e, a seguito dell'esperienza dello scorso anno, consiglio la lettura di questo bel libro per bambini di classi quarte e quinte: E' STATO IL SILENZIO di Paola Valente (Raffaello Editrice).
Si tratta di un bel romanzo per ragazzi che, sebbene non affronti in maniera "diretta" il tema delle deportazioni, del genocidio e della Shoah, purtuttavia è indicatissimo per parlare di questo argomento.
La storia parla di Isaac, un ragazzino normalissimo dei giorni nostri, con una vita normalissima che, ad un certo punto del suo percorso, per problemi di salute, si ritrova a dover passare un certo periodo di tempo nella vecchia casa di papà, al mare, in un posto del quale fino a poco tempo prima non conosceva nemmeno l'esistenza. Qui conosce persone nuove, ragazzini della sua età con i quali si trova coinvolto in avventure pericolose e intriganti - che a dire il vero, però, non gli piacciono più di tanto - e comincia a sospettare che intorno alla sua famiglia aleggi un segreto di cui nessuno vuole parlare, un segreto che riguarda il papà e la sua famiglia, un segreto di cui fino a quel momento lui non ha mai sospettato nulla. Tutti sembrano sapere qualcosa che lui e la sorellina non sanno. Solo al termine del libro si verrà a sapere cosa rende il papà sempre un po' malinconico, il motivo dei silenzi incomprensibili, dei cambi d'umore, dei sussurri della gente del paese. La famiglia del padre di Isaac, infatti, è ebrea e durante la Seconda Guerra Mondiale i nonni del bambino sono stati deportati in campo di concentramento, da cui non hanno più fatto ritorno. Il loro figlioletto di pochi anni è l'unico ad essersi salvato, perché affidato e nascosto dalla vicina di casa, che da quel momento lo ha allevato come un figlio.
Come tutti i libri di questa serie, al termine sono presenti schede di approfondimento interessanti e ben fatte, che servono sicuramente a dare un'idea d'insieme più completa e a contestualizzare meglio la lettura.
Si tratta di un bel romanzo per ragazzi che, sebbene non affronti in maniera "diretta" il tema delle deportazioni, del genocidio e della Shoah, purtuttavia è indicatissimo per parlare di questo argomento.
La storia parla di Isaac, un ragazzino normalissimo dei giorni nostri, con una vita normalissima che, ad un certo punto del suo percorso, per problemi di salute, si ritrova a dover passare un certo periodo di tempo nella vecchia casa di papà, al mare, in un posto del quale fino a poco tempo prima non conosceva nemmeno l'esistenza. Qui conosce persone nuove, ragazzini della sua età con i quali si trova coinvolto in avventure pericolose e intriganti - che a dire il vero, però, non gli piacciono più di tanto - e comincia a sospettare che intorno alla sua famiglia aleggi un segreto di cui nessuno vuole parlare, un segreto che riguarda il papà e la sua famiglia, un segreto di cui fino a quel momento lui non ha mai sospettato nulla. Tutti sembrano sapere qualcosa che lui e la sorellina non sanno. Solo al termine del libro si verrà a sapere cosa rende il papà sempre un po' malinconico, il motivo dei silenzi incomprensibili, dei cambi d'umore, dei sussurri della gente del paese. La famiglia del padre di Isaac, infatti, è ebrea e durante la Seconda Guerra Mondiale i nonni del bambino sono stati deportati in campo di concentramento, da cui non hanno più fatto ritorno. Il loro figlioletto di pochi anni è l'unico ad essersi salvato, perché affidato e nascosto dalla vicina di casa, che da quel momento lo ha allevato come un figlio.
Come tutti i libri di questa serie, al termine sono presenti schede di approfondimento interessanti e ben fatte, che servono sicuramente a dare un'idea d'insieme più completa e a contestualizzare meglio la lettura.