giovedì 22 gennaio 2015

La Shoah e la Giornata della Memoria

"Shoah" in ebraico significa "distruzione". E' il termine che viene oggi utilizzato per definire lo sterminio di massa del popolo ebraico perpetrato dai nazisti a
partire dalla presa di potere di Hitler e soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale.
La "soluzione finale della questione ebraica", come venne definita dai nazisti, portò all'uccisione di oltre sei milioni di persone. Altro termine per indicare il genocidio è "Olocausto".
A partire dal 1941 gli ebrei dovettero portare cucita sui vestiti una Stella di
Davide come segno di riconoscimento. Nello stesso tempo fu avviato un programma di vero e proprio sterminio del popolo ebraico, che portò a deportazioni di massa e alla realizzazione di campi di concentramento o annientamento. Il più tristemente famoso fu quello di Auschwitz, in Polonia, in cui persero la vita circa un milione e mezzo di persone (ebrei, zingari, portatori di handicap, oppositori politici e altri...), uccise attraverso gas velenoso o per gli stenti e sofferenze patite.


Il Parlamento italiano nel 2000 ha istituito il 27 gennaio come "Giornata della Memoria", in ricordo della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.
L'occasione di questa giornata può far pensare a questi e a tanti altri esempi nei quali, nel corso della storia passata o  - purtroppo - anche presente, non sono rispettati i diritti e la dignità di alcune persone, siano esse appartenenti a un altro popolo, seguaci di altre religioni, bambini, donne, malati o diversamente abili.

Ci sono tante Dichiarazioni sui diritti (dell'uomo, dei bambini...) e nella storia sono state fatte dagli Stati delle leggi per cercare di attuare questi grandi princìpi. La Costituzione italiana dice:
«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (art. 3).
Questo ideale però è ancora lontano dall’essere raggiunto nella pratica!

La religione cristiana ha insegnato questi valori, e lo testimoniano i tanti pronunciamenti della Chiesa e ancora di più le opere di carità realizzate per viverli. Tanti, cristiani e non, pensano che ogni persona abbia una grande dignità e un grande valore. C'è chi calpesta la dignità degli altri (e facendolo disonora per primo se stesso),, ma ci sono stati e ci sono tanti di più che si impegnano per la giustizia, per la pace, per proteggere i più deboli, per aiutare gli altri in tanti modi, condividendo le risorse della terra. Per esempio, nel periodo delle persecuzioni razziali nel XX secolo, ci sono stati dei «giusti tra le nazioni» che, a costo della propria vita, hanno protetto e spesso salvato degli ebrei.

Video Tratto dal fil "La vita è bella"

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